NASCO ALL’ALBA
femmina, sveglissima da subito e con una gran voglia di assaporare la vita
Testo e drammaturgia: Franca Pretto
Regia: Gianni Gastaldon
Disegno luci: Gianni Gastaldon
Costumi: Franca Pretto
Interpreti: Cristiano Culicchi, Franca Pretto
Una bambina ingovernabile regola i conti con una famiglia tipicamente italiana e con un’educazione intensamente repressiva e regressiva. “Nasco all’alba” rimescola le carte di un’infanzia che, tra stupori e magoni ed euforie, passa attraverso molte aurore e molti crepuscoli. Nato in forma di commedia agrodolce, lo spettacolo scritto da Franca Pretto evolve come dramma di un apprendistato alla vita (e alle ambigue attrattive del mondo adulto).
Il ritmo dello spettacolo è incalzante. Dopo un prologo in cui l’attore narra le radici di questa bambina, intrise di passioni e divieti, di conflitti e di amore tenace, lo spettacolo sboccia in un sistema complesso ed affascinante di contrappunti, acrobazie narrative ed azioni, in cui l’attrice interpreta le sfaccettature del personaggio, con essenzialità evocativa, ironia e vivacità. E’ possibile che un “viaggio teatrale” possa sollevare la patina antica tra nostalgia e stupore? Far tornare, per gioco, ai propri ricordi, fantasmi gelosamente custoditi e impolverati?
Tra voli e cadute, in un fluttuare continuo tra leggerezza ed amarezza lo spettacolo risveglia emozioni, ricordi e stati d’animo, provati nell’infanzia, quando il proprio corpo è tanto piccolo, ma i sentimenti sono a volte smisurati.
In questo spettacolo, destinato ad un pubblico adulto, la protagonista tenace ed entusiasta tenta reiteratamente di far decollare la propria vita, anche se viene ripetutamente abbattuta. Tra alti e bassi faticosi, dove l’ombra della sfiducia fa indurire l’animo e l’amarezza e la rabbia si travestono di cattiveria, s’intravede un percorso capace di aprire uno spiraglio e di dare la forza necessaria a far presa sulla propria vita.
In scena le comuni contrarietà, vecchie come il mondo, fra genitori e figli bambini, le disapprovazioni d’ogni giorno, i sensi di colpa che fanno vergognare, gli affetti non espressi, le parole cattive che sono dette senza accorgersi… conflitti della quotidianità considerati di poco conto, incomprensioni abituali di cui non vale la pena parlare seriamente, ma che tutti abbiamo vissuto e ci portiamo ancora dentro di noi.
“Nasco all’alba” è uno spettacolo caparbio e raffinato, determinato come l’incalzare delle situazioni rappresentate e delicato come il fruscio degli aquiloni che ad un certo punto abitano il silenzio regalando l’emozione di un tempo sospeso.
Dicono di noi:
Il testo, scritto da Franca Pretto, racconta la piccola storia di una bambina, storia che parte dalla sua nascita, mal sopportata dai genitori che desideravano invece un bimbo, e storia che termina alla sua maturità con la presa di coscienza delle privazioni, dei continui richiami per il suo comportamento (pecora nera della famiglia) e delle delusioni per il non riconoscimento della sua identità. In scena, l’avvolgimento di un grande e vibrante telo simbolo delle pagine del libro della esistenza vissuta finora, chiude lo spettacolo con la ferma decisione della donna di troncare con le violenze subite per cominciare un altro capitolo del libro della sua nuova vita. Lo spettacolo inizia con un prologo interpretato da Cristiano Culicchi attore che si dimostra chiaro, equilibrato, di grande presenza e ben inserito nelle vicende narrate interagendo con la protagonista, la bravissima e flessuosa Franca Pretto, capace di sostenere, nel lungo monologo, con gesti, movimenti e varie intonazioni della voce le numerose vibrazioni emotive delle vicende narrate. Non manca la poesia: lucciole colorate nel buio profondo che fluttuano leggere nell’aria dettando forme e movimenti caleidoscopici, luci che sottolineano la fantasia e il senso di libertà della protagonista. Altri momenti altamente emotivi sono supportati dall’uso di musiche appropriate, mai ridondanti e sempre adeguate alla rappresentazione. Bene le luci ben misurate che hanno seguito l’azione scenica senza sussulti e improvvisazioni. Composta quindi la regia di Gianni Gastaldon ritmata e soprattutto senza soffocamenti emozionali.
Video Integrale: https://vimeo.com/181376358 passw. FraGia
PER CONTATTI: Gianni Gastaldon 335 5625286 – info@spaziokitchen.it
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