Sabato 22 febbraio 2014
dalle 15.00 alle 22.00
Domenica 23 febbraio 2014
dalle 9.00 alle 18.00
LABORATORIO TEATRALE SULLA COMMEDIA DELL’ARTE
con Enrico Bonavera
Quota di partecipazione al laboratorio
138,00 Euro
Riservato ai soci ARCI
Il laboratorio è una occasione per avvicinarsi alle tecniche e ai modi di quel fenomeno teatrale che è stato vanto nazionale e che ci ha resi famosi nel mondo.
Esercizi e studi sulla stilizzazione gestuale, sulle tecniche dell’ uso della maschera, sono la base per il cimento più difficile:
l’ improvvisazione e la meccanica drammaturgica delle scene.
Il seminario è rivolto a chi ha già una base di esperienza teatrale.
Come per ogni artigianato, anche per la cosiddetta Commedia dell’Arte occorre “andare a bottega“. L’apprendimento teatrale è un insieme di studio, pratica ed esperienza, il cui percorso è sempre individuale, contraddittorio, e richiede rigore.
Programma del Laboratorio:
- I livelli di tensione fisica e l’ unità drammaturgica di base
- Costruzione di sketches a una e due persone
- Articolazioni del corpo e segmenti espressivi
- Il Carattere o Tipo fisso
- Le ‘famiglie dell’ Arte’ : Padroni, Vecchi, Servitori, Innamorati Loro mondo espressivo, comportamentale, sociale
– La maschera di Commedia: espressività, visualizzazione, tecniche
– Montaggio di scene o di brevi canovacci.
Se sono ‘cascato’ dentro alla Commedia dell’Arte lo devo alla maschera di Arlecchino, e se ci sono rimasto, é per la scoperta di un luogo immaginario e trasversale dove in passato si sono incontrate competenze e discipline artistiche diverse.
La maschera mi ha fatto scoprire che esiste ancora oggi un bisogno di teatro di ‘archetipi’, in cui il pubblico possa ritrovare e riconoscere la rappresentazione degli aspetti più profondi e semplici dell’essere umano.
Il Canovaccio - questa struttura non scritta – mi ha proposto una figura di attore autonomo, ‘totale’, capace di governare corpo, voce e mente, e di mettere tutti gli strumenti al servizio di una situazione drammatica, di un gruppo di colleghi ed, insieme, del proprio pubblico.
Un teatro di grande rigore e di grande libertà, di realismo e di follia insieme.
Non dunque uno ‘stile’ di teatro, ma un ‘genere’ omogeneo, unificato da un linguaggio immediato e semplice: il realismo stilizzato.
Per me é importante pensare che quel linguaggio oggi appartiene anche a storie diverse: dall’Opera di Pechino, al teatro epico di Brecht, dalla farsa napoletana, alla crudeltà di Moliére, e che non si é fermato alla riproduzione, per altro superata nel suo nascere da Ruzante ed esaurita da Goldoni, della consueta trama degli Amanti.
Dunque un linguaggio, che parte dai Buffoni del quattrocento, dai Ciarlatani e dagli affabulatori di piazza, per arrivare fino a noi, cambiato nei modi, ma sostanzialmente uguale nelle regole.
Maschere, nasi finti, posticci, cartelli… tutto lavora per un continuo straniamento del gioco ‘facciamo finta che’. La mimesi si compie e al tempo stesso guarda ed irride a sé stessa.
Chi è Enrico Bonavera
Allievo “di bottega” di Ferruccio Soleri, con alle spalle una formazione nell’ambito del teatro di ricerca – ha collaborato con l’Odin Teatret di Eugenio Barba – svolge da ormai tre decenni la sua attività di attore di prosa e insegnante di teatro.
Al Piccolo Teatro di Milano è stato dal 1987 al 1990 e successivamente dal 2000 ad oggi, interpretando i ruoli di Brighella e di Arlecchino nel ‘mitico’ “Arlecchino servitore di due padroni” .
Ha lavorato con Teatri Stabili, Compagnie private e Cooperative, tra cui:
il Teatro Stabile del Veneto, il Teatro di Genova, il Teatro Carcano di Milano, il Teatro della Tosse e il Teatro dell’Archivolto di Genova, il TAG Teatro di Venezia e La Piccionaia – I Carrara di Vicenza.
Come attore di prosa, è stato diretto da Strehler, Lassalle, Sciaccaluga, Amelio, Battistoni, Soleri, Bosetti, Conte, Gallione, Crivelli, Kerbrat, Boso, Friedel, Hertnagl, Emiliani, Maifredi, Damasco, De Luca.
Come insegnante, collabora con la Scuola di Recitazione del Teatro di Genova; con Prima del Teatro – Scuola Europea di S. Miniato di Pisa; con i Corsi estivi del Centro maschere di Abano Terme, diretto da D. Sartori, con l’ Accademia Internazionale di Commedia dell’Arte del Piccolo Teatro di Milano diretta da Ferruccio Soleri
Dal 2004 al 2008 è stato docente al DAMS di Imperia del corso di Drammaturgia dell’attore.
Ha tenuto corsi e laboratori per il Teatro all’Avogaria di Venezia; per il Teatro Stabile del Veneto; per il Teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma; per l’ENSATT di Lione; per lo Studium Actoris di Fredrikstat (Norvegia); all’Università di Rio de Janeiro; alla Scuola ‘Schepkin’ del Teatro Mali, a Mosca; Al HKPA di Hong Kong; al Centro Int. di Teatro di Figura ‘Odradek’ in collaborazione con l’ Università di Toulouse; l’ ISTA diretta da Eugenio Barba presso il Teatro Potlach di Fara Sabina; al Centro Teatro Jobel di Rieti; per il Grupo Moitarà di Rio de Janeiro
Nel 1996 è stato premiato al Festival di Borgio Verezzi, come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di Arlecchino ne ‘I due gemelli veneziani’ di Goldoni, regia di G. Emilliani
Nel 2007 al Festival ‘Mantova Capitale Europea dello spettacolo’ è stato insignito de ‘L’ Arlecchino Oro’ – premio già assegnato, tra gli altri, a Marcel Marceau, Dario Fo, Ferruccio Soleri.