Sabato 21 marzo 2026 ore 21.00
FRAMMENTI
Voci della violenza contro le donne
di Franca Pretto Compagnia Epochè Teatro
Testo, Drammaturgia e Regia: Franca Pretto
Disegno luci: Gianni Gastaldon
Scenografia: Fanca Pretto
Interpreti
Jessica Buzzelli, Valentina Cacco, Silvia Ceretta, Aurora Fongaro, Alessandro Gonella, Elena Lobbia, Antonio Piccolo, Giulia Sbalchiero, Mara Zucchi
Partendo dalla convinzione che il riconoscimento del problema è il primo passo necessario a promuovere un cambiamento culturale e sociale, ritengo particolarmente efficace affidarsi alla capacità narrativa del linguaggio teatrale per avviare la necessaria riflessione sui diversi aspetti della violenza di genere e per costruire una consapevolezza volta alla tutela di tutte le donne.
Franca Pretto
La violenza di genere è un problema di drammatica attualità. La violenza contro il genere femminile affonda le proprie radici nel tessuto culturale della nostra società. Varie forme di violenza fisica, psicologica, economica, reiterate quotidianamente sulle donne sono il frutto di una mentalità discriminatoria che sta all’origine di ogni forma di violenza di genere.
La violenza sulle donne si esercita dappertutto. E’ un problema che non ha confini, con gravi manifestazioni in ogni cultura, spesso evidenti e facili da condannare, ma spesso anche difficili da identificare e riconoscere proprio perché fanno parte dell’abitudine, delle usanze, della mentalità diffusa nella propria cultura.
Epochè Teatro quindi propone uno spettacolo teatrale che porti a riconoscere la mentalità discriminatoria di genere insita nella nostra cultura, uno spettacolo che evidenzi la mancanza di rispetto per la donna in quanto donna e la violazione dei suoi diritti umani fondamentali, attraverso la violenza nelle sue varie forme, ma soprattutto la violenza fisica con l’abuso e la violazione del corpo della donna.
Frammenti di storie, frammenti di quotidianità per raccontare. Frammenti di corpi, frammenti di persone per ritrovare una consapevolezza soggettiva e sociale capace di prendere in considerazione i problemi di cui è imbevuta la nostra società, per essere poi in grado di allargare la visuale sulle problematiche delle altre culture.
Frammenti è uno spettacolo testimonianza in cui sei attrici e due attori mettono in scena le voci della violenza di genere.
Durante lo spettacolo si alternano scene in cui, attraverso testi e movimenti coreutici, si narrano diverse situazioni di violenza e prevaricazione. Racconti, immagini, parole, azioni e gesti, perché di fronte ad un problema così degradante e così radicato nella nostra cultura, cresca la consapevolezza di tutti, donne e uomini.
Per risvegliare la volontà di guardare ai diritti di ciascun individuo con occhi capaci di vedere.
Per crescere culturalmente di fronte alla vergogna di un paese in cui si parla ancora di sesso forte e sesso debole.
Un paese come tanti altri, in cui c’è l’abitudine a far valere i diritti dell’uomo e i doveri della donna.
Un paese in cui la grande maggioranza crede ancora che il problema della violenza sulle donne sia un problema delle donne.
Note di regia
Frammenti, un grande puzzle che si va componendo scena dopo scena, dove ogni tessera si concatena con le altre, emozione dopo emozione, all’interno di una cornice lineare e ordinata come il margine di un disegno che tutti conosciamo fin troppo bene. Un copione che sta dentro ognuno di noi, scritto nella storia della nostra cultura, invischiato nel nostro modo di pensare i rapporti tra maschile e femminile, epifania di un ordine a senso unico, violento e prepotente, manifestazione di una visione aberrante del senso della vita. Leggi antiche quanto l’uomo, convinzioni profonde di prevaricazione ed esclusione, diritti primitivi di potere e di forza brutale, dove i sentimenti non trovano dimora, e il pensiero è sterile, imprigionato, gracile, impaurito.
Frammenti, un grande puzzle dove linguaggio poetico e linguaggio quotidiano si spiazzano e si scartano di continuo, dove le immagini si intrecciano e si ricompongono per concludersi al centro con l’ultima tessera, attorno a cui ruotava il tutto già dall’inizio, come il fondo imperscrutabile di un vortice di dannazione, con la rivelazione dell’errore primordiale, la condanna irrecuperabile, la maledizione definitiva: l’essere nata donna. Ultima tessera che, offrendo quest’ovvia spiegazione, dovrebbe risolvere il quadro, appianare il vortice emotivo, concludere l’opera, azzerare il problema e farci tornare alla cosiddetta “normalità” del vivere quotidiano. Ma nel nostro fare teatro non funziona così, e l’ultima tessera risulta essere un’esplosione emotiva capace di scombinare l’ordine della composizione, frantumandone i pezzi con l’ironia, scardinandone il collante con un urlo di ribellione, con un “io non ci sto”.
Un punto di vista da cui si dovrebbe ricominciare.
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Ingresso Interi
– Tesserati 2025/2026: 13,00 Euro
– Non tesserati: 13,00 Euro + 3,00 Euro tessera annuale settembre 2025/agosto 2026
Riduzioni
– Under 30, Abbonati 2025/26 al Teatro Comunale di Vicenza e Studenti del Conservatorio di Vicenza: 10,00 Euro+3,00 Euro tessera annuale 2025/2026
– Iscritti scuola di teatro e danza di Ossidiana anno 2025/2026: 6,00 Euro.
– Carnet/Abbonamento per 5 spettacoli (vedi info…)
È necessaria la prenotazione a info@spaziokitchen.it oppure con un sms al 335 5625286
Kitchen Teatro Indipendente
via dell’Edilizia 72 – 36100 Vicenza
guarda dove siamo
OSSIDIANA Centro Culturale e di Espressione APS
e Kitchen Teatro Indipendente ringraziano