Teatro Kitchen
  • Facebook
  • Rss
  • Home
  • STAGIONE
    CONFINI 2025/2026

  • Corsi
    al Kitchen

  • Scheda tecnica
    Dove siamo

  • Contatti
  • Stagioni
    passate

    • Stagione 14 – 2024/2025
    • Stagione 13 – 2023/2024
    • Stagione 12 – 2022/2023
    • Stagione 11 – 2021/2022
    • Stagione 10 – 2020/2021
    • Stagione 9 – 2019/2020
    • Stagione 8 – 2018/2019
    • Stagione 7 – 2017/2018
    • Stagione 6 – 2016/2017
    • Stagione 5 – 2015/2016
    • Stagione 4 – 2014/2015
    • Stagione 3 – 2013/2014
    • Stagione 2 – 2012/2013
    • Stagione 1 – 2012
  • Progetto
    Profili

    • Progetto Profili 2018
    • Progetto Profili 2017
    • Progetto Profili 2016
    • Progetto Profili 2015
    • Progetto Profili 2014
    • Progetto Profili 2013
    • Progetto Profili 2012
Search

venerdì 07/02/2014
Gianni Stoppelli
Anagramma via Artom

Posted by staff spazio kitchen - 28 Agosto 2014 - eventi 2013/2014
venerdì 07/02/2014<br>Gianni Stoppelli<br>Anagramma via Artom

venerdì 07 febbraio 2014
ore 21.00

Gianni Stoppelli
presenta
Anagramma via Artom
monologo in parole e boxe

Di e con e Gianni Stoppelli
Diretto da Gianni Stoppelli
Interpretato da Gianni Stoppelli
Contributi audiovisivi Piero Turra

Testo di Gianni Stoppelli con la collaborazione di Nicola Coppo
e la collaborazione di Nicola Castrovilli e Carmelo Seminara
(Mirafiori la città oltre il lingotto. Storie di via Artom e dintorni)

ingresso 10,00 Euro
Ingresso riservato ai soci ARCI

è consigliata la prenotazione a info@spaziokitchen.it oppure con un sms al 3355625286
La prenotazione è valida fino alle ore 20.50

Nota dell’autore
Stoppelli-Artom01-smallSono cresciuto in Via Artom. A quindici anni sono stato arrestato con l’ imputazione di omicidio volontario a scopo di rapina. Dopo due anni e quattro mesi sono stato condannato in primo grado a ventotto anni. Il pubblico  ministero aveva chiesto l’ergastolo.

Non avevo parole e gesti per difendermi. Perché mi sentivo colpevole. Perché non sapevo esprimermi. Perché sentivo che  nessuno sarebbe stato disposto ad ascoltarmi. Ad ascoltare un assassino. Da  quando sono stato in grado di analizzare e interpretare la realtà, anche attraverso il teatro, ho voluto dare voce a quel ragazzo. Mi sono sentito addosso il ruolo e il compito del sopravvissuto, quindi dovevo narrare. La verità di un gesto non volontario. La verità di quei ragazzi morti in seguito per overdose di eroina, di aids, oppure ammazzati, suicidi, o vaganti ancora nelle galere del nostro paese.

Ho voluto narrare perché rimanga e sia resa memoria ai caduti. Tutti. I palazzi di via Artom possono anche essere abbattuti, ma il ricordo resta nei corpi di tutti coloro che vivono.

Come nel mio. Durante il mio racconto mi alleno alla boxe, così riesco ad espormi… i muscoli e disciplina riescono a fare uscire le parole dal corpo. Le storie di quelli più fragili. Tutto sommato, su 4000 abitanti, quei ragazzi, rappresentavano una minima parte. Così anche, vorrei fosse chiaro che non eravamo sempre e solo dediti a commettere reati, ma che c’era in ognuno di quei ragazzi una profonda sensibilità, in alcuni del talento, e in tutti la voglia di vivere.

Usando le parole della dott.ssa Marina Bertoncin, “…Mi sono concesso l’opportunità di riflettere sui modi attraverso i quali un territorio diventa attore: nello specifico sulle periferie urbane e sulla genesi “territoriale” dell’emarginazione, ovvero sui meccanismi della territorialità che favoriscono esiti sociali di esclusione e ghettizzazione”.
Una persona una volta mi disse:“Tu sei prigioniero del tuo incubo e hai sempre bisogno di celebrare l’omelia della tua tragedia per continuare a vivere… spettacolarizzando un incubo.” Anch’io in alcuni momenti ho pensato che mettere in scena il proprio omicidio, rappresentasse una bestemmia e un insulto per la vittima. Però il teatro non è un reality, non è fiction. Il teatro è un immersione. E’ un luogo che si raggiunge solo con l’anima, dove raccontare un incubo è già la cura.
Kantor intendeva l’arte come ricerca lucida e consapevole del rischio.

Via Emanuele Artom.
Ha un anagramma:
E là vi è umana morte.
Ma ne ha anche un altro:
L’arte muove e anima.
Questo è l’unico rischio accettabile.
Non so cos’altro aggiungere.

www.giannistoppelli.it

Stoppelli-Artom03-small

 

 

 

 

 

Teatro

Comments are closed.

STAGIONE CONFINI 2025/2026

  • 11/10/2025
    Paolo Faroni – Compagnia Blusclint
    FLUSSO D’INCOSCIENZA
  • 25/10/2025
    Diego Frisina – Fortezza Est
    HO RAPITO PAOLO MIELI
  • 15/11/2025
    Andrea Lupo – Teatro delle Temperie
    LO STRONZO
  • 29/11/2025
    Epochè Teatro
    SOGNI D’OLTREMARE
  • 13/12/2025
    Michele Vargiu – Compagnia VAGA
    DER BOXER
  • 10/01/2026
    Giovanni Betto
    NEVE
  • 07/02/2026
    Pietro Cerchiello – Dimore Creative
    TECNICHE DI LAVORO DI GRUPPO

    Appunti per uno Schiuma Party
  • 07/03/2026
    Lara Gallo – Dimitri Canessa
    BORDERLINE
  • 21/03/2026
    Epochè Teatro
    FRAMMENTI

    Voci della violenza contro le donne
  • 25/04/2026
    Davide Dolores – Archètipo
    BASTERA’ IL MIO NOME
  • 08/05/2026
    Michele Vargiu – Compagnia VAGA
    & Jazz Band
    DIXIE! un racconto jazz

Spettacoli-Incontri-Laboratori

Arte Benessere Cabaret Circo Corsi Danza Dizione Letteratura Musica Teatro Workshop

Privacy Policy

Cookie Policy

© 2015 KITCHEN | Teatro Indipendente | via dell’Edilizia, 72 - 36100 - Vicenza