venerdì 20 febbraio 2015 – ore 21.00
Collettivo InternoEnki
presenta
M.E.D.E.A. BIG OIL
Opera teatrale in chiave buffonesca, concepita per l’esecuzione ritmica corale,
divisa in 7 deliri e 21 quadri
Vincitore premio scenario per Ustica 2013
testo e regia di Terry Paternoster
con gli attori del Collettivo InternoEnki: Maria Vittoria Argenti, Teresa Campus, Ramona Fiorini,
Chiara Lombardo, Terry Paternoster, Mauro F. Cardinali, Gianni D’Addario, Donato Paternoster, Alessandro Vichi
produzione: Internoenki
disegno luci: Giuseppe Pesce
assistente tecnico: Ezio Spezzacatena
“…Uno spettacolo intelligente, intenso ed avvolgente, commovente e “vero”.
“bellissima scrittura scenica così vuota eppure così piena della ritualità del gesto algebricamente reiterato in contrappunto ad un uso del teatro-danza che spazia nelle sue suggestioni da Pina Bausch a Maurice Béjart, forse transitando per Carolyn Carson ed i Sosta Palmizi”
M.E.D.E.A. Big-Oil è una rielaborazione contemporanea, del mito di Medea, proposta secondo una linea di trasposizione anti-canonica ben marcata, che colloca la vicenda nella Basilicata petrolizzata.
La nostra tragedia, anti-canonica perché contaminazione di una miriade di ulteriori formule stilistiche, diviene lo strumento prescelto a raccontare una situazione che, impiantandosi negli archetipi della storia lucana, trova ragion d’essere nel suo presente. Affrontando il tema del greggio, della sua estrazione e delle conseguenze tutt’altro che felici che quest’ultima aveva su una società popolana privata degli strumenti politici, cognitivi e ideologici per contrapporsi ad una colonizzazione quasi aberrante e totalitaria, ci siamo trovati a fare i conti con una forma di servitù particolare. Ci siamo resi conto, cioè, che ci trovavamo di fronte ad una atipica “Sindrome di Stoccolma”: analogamente al meccanismo d’innamoramento tra rapitore e rapito, nel nostro caso ciò che priva della libertà è, al tempo stesso, l’unico riferimento di una società sconquassata. Le compagnie petrolifere sono simultaneamente, quindi, sequestratrici della terra e oggetti d’amore.
Ciò che si propone è la ricostruzione di un innamoramento senza corresponsione d’amore: l’eroina tragica è, nella rilettura che ne abbiamo dato, una donna lucana tradita dallo “straniero”, il BIG-OIL-Giasone, ruolo-simbolo di quel delicato giocoforza di potere a cui abbiamo già fatto riferimento, non casualmente affidato a una compagnia petrolifera.
Lo straniero-invasore è l’amante infedele che non restituisce il “bacio” ricevuto, che non mantiene la promessa d’amore, di crescita e di lavoro a un paese che regala ricchezza per riceverne in cambio povertà.
In questo senso, anche Medea è “simbolo”: è lei l’amante tradita, ma al contempo si fa metafora sintagmatica di quella chiusura mentale paesana e contadina che, a sua volta, diventa causa di un irreversibile senso di colpa.
Ingresso
Tesserati ARCI 2015: 10,00 Euro
Non tesserati ARCI 2015: 7,00 Euro + 6,00 Euro Tessera Arci (promozione nuovi iscritti)
E’ consigliata la prenotazione a info@spaziokitchen.it oppure con un sms al 335 5625286
Abbiamo creato un parallelo, dunque, tra Medea che assassina i propri figli, in risposta al tradimento di Giasone, e la Madre Terra che avvelena i propri figli perché violata dall’uomo. Qui, non vengono mostrati coltelli, non appare nessun atto crudo, nessun cadavere. Pur senza assassinarli all’ombra di un Carro del Sole impaziente, la Madre condizionerà il futuro di Morte dei figli, poiché ne condizionerà il futuro, costringendoli a rimanere fedeli alle regole di una terra malata, infettata, e confondendo, miope, un’occasione di morte con un’opportunità di ricchezza. Nella risoluzione della vicenda, l’odio di Medea non sarà la causa, come per Euripide, ma la conseguenza del suo gesto; l’odio di una “diseredata” nei confronti dei ricchi, dei colonialisti, del capitalismo. Un odio scoperto troppo tardi. Così come Medea uccide i suoi figli e si fa metafora della rovina o, meglio, dell’accettazione della rovina, con la nostra pièce racconteremo un popolo che combatte ogni giorno contro lo straniero, il colonizzatore, e che si ribella a quell’amore tradito che, diradando la demografia e dilaniando il territorio, uccide senza scandalo uomini, donne e bambini. Con M.E.D.E.A. Big-Oil va in scena una parodia cattiva, che guarda, con sgarbo farsesco, il riflesso d’un’ostilità rappresa, un mondo di poca esultanza e molto dolore, una lotta fra forze opposte, in cui il più forte vince sempre sul più debole.
Kitchen Teatro Indipendente
via dell’Edilizia 72
36100 Vicenza
guarda dove siamo